Special Live di TRM
6 Luglio 2022Cinema e critica, diario di bordo giorno #2
8 Luglio 2022
La prima giornata della Summer School La critica cinematografica ha inaugurato ufficialmente le attività didattiche con le lezioni di Roberto De Gaetano, direttore della rivista «Fata Morgana Web» e docente presso l’Università della Calabria, e di Francesco Ceraolo, docente dell’Università del Salento.
Quale ruolo ricopre la critica cinematografica nel panorama sociale, culturale e mediatico contemporaneo, dove gli spazi e le figure coinvolte cambiano continuamente?
Ripensando alle celebri letture date da André Bazin dei capolavori del Neorealismo, da Ladri di biciclette a Paisà, emerge l’importanza di una critica storicamente determinata, capace di far affiorare la conflittualità di posizioni e interpretazioni. La pratica critica dedicata al cinema, almeno quella in grado di non fermarsi al giudizio e di indagare il senso profondo dei film, può avere una funzione decisiva nella condivisione delle conoscenze e dei punti di vista e quindi, in definitiva, nella costruzione di un contesto democratico: creare una comunità aperta intesa come opinione pubblica consapevole.
Se, allora, il cinema mette in evidenza in forma autoriflessiva il processo complesso di costruzione delle immagini, e se la ricerca instancabile applicata ai film ha il dovere di animare visioni trasversali, la critica oggi ha il compito di valutare il processo di adesione ideologica tra lo sguardo e la realtà. Questo è un concetto fondamentale per comprendere la necessità del pensiero critico nella contemporaneità. Modelli chiarissimi sono visibili in molti film e in molti artisti. In Bernardo Bertolucci, per esempio. Ampie sequenze di Prima della rivoluzione e Io ballo da sola mostrano come l’autore entri nell’immagine decidendo di filmare qualcosa di apparentemente imprevisto. È il modo in cui l’autore afferma l’esistenza di uno sguardo, del suo sguardo.
La critica alla quale aspiriamo è quella che sa distaccarsi dal discorso puramente retorico per trovare il significato, decentrare ciò che si vede, cogliere – anche e soprattutto – quello sguardo, l’elemento invisibile che non si manifesta nell’immediato.